QUESTA NOTIZIA DEVE FARE IL BOTTO: ECCO COSA HANNO SCOPERTO SUL FRATELLO DI ALFANO!

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lunedì 29 maggio 2017

Della carriera lampo del fratello di Alfano alle Poste ne avevamo parlato in un altro articolo: 200mila euro all’anno senza mai firmare un documento.
Niente male, soprattutto se hai conseguito una laurea triennale in Economia a 34 anni.
Ma c’è di peggio, tant’è che la Finanza ha voluto vederci chiaro: Alessandro Alfano risulta il più pagato e quello che lavora di meno; il più giovane ed il meno qualificato.
Ne parla Giuseppe Scarpa su Repubblica:
“L’ascesa da supermanager in Poste di Alessandro Alfano – laurea triennale in economia conseguita a 34 anni – è tutta una contraddizione. Ne sono certi anche i finanzieri del gruppo valutario che nei giorni scorsi hanno depositato alla Corte dei Conti (il pm è Massimo Perin) l’informativa finale sul caso dell’assunzione di “Alfano jr”, 41 anni, fratello dell’attuale ministro degli Esteri Angelino Alfano. Alfano jr è il più pagato tra i dirigenti del suo stesso livello. In media percepisce il doppio dei suoi colleghi. Quando è stato assunto in Postecom, nel 2013, ha firmato un contratto da 160 mila euro lordi. All’epoca i due suoi omologhi, più anziani, con più esperienza e curriculum – una sua collega ha una laurea in architettura al Politecnico di Milano col massimo dei voti – percepivano 90 e 80 mila euro lordi l’anno”.
Il problema, però, prosegue Scarpa, è che l’ascesa dello stipendio del fratello di Alfano non si è bloccata qui, nonostante non si sia distinto per essere uno stacanovista:
“Alessandro nel giro di 4 anni, passando da Poste Tributi è approdato nel 2016 direttamente in Poste. Ad ogni passaggio lo stipendio è lievitato fino a toccare quota 200mila euro lordi. Anche in questo caso i suoi sette colleghi, tutti più anziani con qualifiche da ingegneri, dottori in legge e con più anni di esperienza guadagno meno del fratello del ministro. Qui la forbice va da un minimo di 81 mila euro lordi per il più giovane, classe ‘71 laurea in ingegneria civile conseguita a 28 anni, a un massimo di 120 mila euro lordi l’anno per un altro dirigente sempre ingegnere di 55 anni”.
E poi c’è un’altra anomalia, conclude Scarpa:
“Alessandro quando era maxi dirigente in Postecom aveva sotto di lui un unico dipendente. Impiegati che poi sono aumentati nel tempo, fino ad arrivare ai 39 che adesso il fratello del ministro dirige in Poste”.
Tutti aspetti su cui la Finanza farà chiarezza.

Fonte: https://www.silenziefalsita.it/2017/02/25/fratello-di-alfano-guadagna-il-doppio/

ITALIANI, CONDIVIDETE TUTTI QUESTA NOTIZIA: E’ UNA VERGOGNA SENZA PRECEDENTI! Fatta la legge trovato l’inganno.

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domenica 28 maggio 2017


La Commissione Affari Costituzionali della Camera ha approvato il disegno di legge che modifica le norme sui vitalizi parlamentari e applicherebbe il sistema contributivo sia ai vitalizi futuri sia a quelli già esistenti.
Il prossimo 31 maggio si voterà sul ddl, che poi passerà al Senato e, se approvato, diventerà legge entro la fine della legislatura.
I media hanno dato grande spazio alla notizia, perché il testo ricalca la proposta di Richetti del Pd, ma hanno dimenticato un particolare importante: la reversibilità aumenta di un quinto se i beneficiari non hanno altri redditi, come spiega Thomas Mackinson sul Fatto Quotidiano:
“Dall’Inps assicurano che in Italia non c’è categoria che goda di una norma tanto favorevole da aumentare di colpo la pensione di reversibilità del 20%. Non i 21 milioni di dipendenti pubblici e privati cui ogni anno eroga le pensioni, che al massimo possono contare sulle rivalutazioni Istat dello zero virgola o di vedersi alzare l’importo, se inferiore, ai 501 euro di pensione sociale. Il problema comune a tutti gli italiani non riguarderà invece mogli e figli di 2.470 ex onorevoli e 1.650 ex consigli regionali che al momento di incassare la reversibilità potranno contare su un assegno aumentato automaticamente di un quinto. A prescindere dall’importo. Ed ecco rispuntare il privilegio, per di più nella legge nata per abolire il più avversato di tutti: il ricco vitalizio che a ancora oggi consente agli ex parlamentari di incassare anche 5-6mila euro al mese a fronte di qualche legislatura in Parlamento”.
All’ultimo è infatti passato n emendamento a firma di Daniela Gasparini, deputata Pd:
“La pillola, contro la quale già si annunciano ricorsi (per i famosi “diritti acquisiti”), è un po’ meno amara del previsto: all’ultimo passa un emendamento che accorda un beneficio ben poco perequativo nella corsa a omologare il trattamento degli ex onorevoli e consiglieri a quello dei lavoratori dipendenti. Riguarda la “Rideterminazione degli assegni vitalizi” (art.13), lo firma la deputata Pd Daniela Gasparini e recita così: “In assenza di altri redditi di cui all’articolo 6, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, per i soli trattamenti in essere alla data di entrata in vigore della presente legge, la misura della pensione di cui all’articolo 11 è aumentata del 20 per cento”.
In soldoni significa che in caso il congiunto beneficiario della reversibilità non abbia “redditi da lavoro dipendente/autonomo e d’impresa, rendite fondiarie e redditi da capitale” percepirà il 60% dell’importo come gli altri italiani, ma aumentato di un quinto. Automaticamente, senza soglia massima ne criteri patrimoniali. E pace se in quelle stesse famiglie, a differenza di altre, per anni si è materializzato uno stipendio parlamentare da 10mila euro al mese”.

Fonte: https://www.silenziefalsita.it/2017/05/28/vitalizi-reversibilita/

La sconvolgente rivelazione del prof. Giannuli sull’euro e la BCE

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lunedì 29 maggio 2017

AFFRETTATEVI A CONDIVIDERE: GLI ITALIANI DEVONO SAPERE LA VERITA’ SULL’EURO E LA BCE!

“Vedete vicino alla bandierina UE, non c’è scritto in alcuno spazio ‘pagabile a vista al portatore’ perché la BCE non ha una riserva aurea, e in nessuna lingua, nemmeno in micro scrittura, trovate la scritta ‘la legge punisce gli spacciatori e i fabbricanti di moneta falsa’. Vicino la bandiera ci sono gli acronimi della cosi detta Banca Centrale Europea in varie lingue ma prima, fra la bandiera e le scritte c’è un piccolo simbolo: quello del copyright,” spiega il professor Aldo Giannuli nel video che potete vedere sopra, che aggiunge: “Avete mai visto un francobollo, una marca da bollo, una banconota con il simbolo del copyright? il copyright è per sua natura un istituto di diritto privato, la moneta è invece, per sua natura, un istituto di diritto pubblico, tant’è vero che se vai al ristorante e paghi in euro e il ristoratore dice ‘no, gli euro non valgo nulla mi devi pagare in dollari’, il ristoratore commette un reato, in quanto la moneta è un istituto di diritto pubblico e ha corso forzoso e la devi accettare”.
Qui invece, si chiede il professore “siamo in presenza di una moneta che ha corso forzoso?” E ancora:”Noi chiamiamo banca centrale europea quello che non è affatto un banca centrale, ma è un accordo di natura privatistica fra banche centrali nazionali che, infatti, restano proprietarie della riserva aurea, che non ha versato mai nessuno. Questa moneta è equivalente ad una cambiale o a qualsiasi titolo di pagamento di diritto privato, ed è in funzione di moneta perchè la accettiamo come tale.
E poi il professor Giannuli fa un esempio: “Se dovesse esserci una crisi di tipo giapponese o argentina, siamo sicuri che funzionerebbe ancora questa moneta? perciò non c’è scritto pagabile a vista al portatore. Dove la porti? non c’è nemmeno scritto la legge punisce gli spacciatori e i fabbricanti di moneta falsa perchè, in tal caso, sarebbe insorto immediatamente un problema di carattere giuridico.”
La BCE, conclude Giannuli, “è in realtà un accordo privato tra banche centrali dove addirittura può entrare una banca inglese che non adotta questa moneta nel suo paese. Ecco l’esempio di costruzione giuridica europa. Ma se dovesse scoppiare una crisi ed i paesi che cominciano a rifiutare le monete sono troppi, che fare? E lì insorge un problema serio.”
Fonte: https://www.silenziefalsita.it/2016/10/20/bce/

Ricordate Mafia Capitale e le parole di Salvatore Buzzi?

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La gestione degli immigrati in Italia è diventata un business e a guadagnarci è sempre la criminalità organizzata. Ricordate Mafia Capitale e le parole di Salvatore Buzzi?

Oggi la storia si ripete: 68 arresti per ‘ndrangheta legati al business migranti nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto (Crotone). Tra gli arrestati c’è anche l’imprenditore Leonardo Sacco, presidente della sezione calabrese e lucana della Confraternita delle Misericordie che gestisce il Cara di Isola Capo Rizzuto, e già dal 2007 sospettato dagli investigatori del ROS di essere vicino al clan della ‘ndrangheta degli Arena.

Nonostante questo, Sacco ha continuato ad avere appoggi politici trasversali e ha continuato a ottenere appalti e portare avanti il suo business. Il ministro degli Interni dell’epoca, Angelino Alfano, aveva l’obbligo di sapere chi era Leonardo Sacco.

Perché la politica lo ha appoggiato e finanziato con oltre 100 milioni di euro di appalti? Chi ha sostenuto questo personaggio e i suoi affari è politicamente responsabile di questo ennesimo scandalo.

L'immagine può contenere: una o più persone e sMS
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