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Una tradizione che per quanto riguarda la città di Aversa ebbe inizio in piazza Savignano.
Il lunedì di Pasqua è per i devoti della Madonna dell’arco meglio noti come ‘Fujenti’ il giorni cruciali per il grande evento dei festeggiamenti, una tradizione che ad Aversa ed il suo Agro prese corpo con ritardo rispetto al napoletano. Per questa gente in questo giorno di lunedì di Pasqua non c’è nulla di più importante oltre al voler partecipare alle funzioni dei fujenti, un rito tra paganesimo e cattolicesimo, le cui radici partono da lontano dal 1450 allorquando tutto ebbe inizio in località Sant’Anastasia al confine con Pomigliano d’arco nel napoletano., a seguito di una gara di “Palla maglio”, un gioco con regole simile alle bocce con l’utilizzo di mazze del tipo usate per il golf. Al termine di una di queste gara uno dei partecipanti deluso per aver perso, scagliò con violenza la palla di legno contro un’edicola votiva situata nelle vicinanze del campo da gioco,
edicola che ritraeva una vergine con un bambino. la palla come riportano le cronache del tempo colpì il volto della Vergine che iniziò a sanguinare. Il reo del gesto terrorizzato inizio a correre farneticando fino allo svenimento, dando inizio suo malgrado al rito ed alla tradizione dei “Fujenti” della Madonna dell’arco,, termine con cui venne chiamata poi l’immagine, i quali fanno visita al santuario che fu edificato sul luogo dove si trovava l’edicola percorrendo l’ultimo tratto correndo come dei forsennati, quindi Fujente sta per persone che fugge, che scappa. Fatta una piccolissima sintesi storica senza dileguarci sui miracoli e fatti inspiegabili avvenuti in quel luogo parliamo dei Fujenti. Ad Aversa il culto per la Madonna dell’arco rispetto al napoletano come già detto prese corpo con ritardo ed ebbe inizio nel rione di piazza Savignano, rione che ha ben altri primati come quello della più antica processione della Addolorata in città, il primo è per adesso l’unico rione ad aver adottato una piazza provvedendo alla manutenzione e pulizia delle aiuole e fioriere dando chiaro esempio di cittadinanza attiva e quello di essere stato rione indipendente alla nascita della contea normanna venendo inglobato alla città solo nel 1310 quasi due secoli dopo la nascita della contea Normanna Aversana. Il primo circolo o associazione che dir si voglia dedicata alla Madonna dell’arco venne inaugurato nel rione, con esattezza in via Enrico Toti,
mentre la prima edicola votiva in assoluto ad Aversa a lei dedicata fu realizzata in piazza Savignano sulla parete esterna della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista nel lontano 26.04.1951 e da poco restaurata.
Uno dei primi fondatori dell’associazione fu Mario Pagano, ed è stato probabilmente il primo presidente ad Aversa di un circolo associazione della Madonna dell’arco, che è strutturato come una congrega con presidente un tesoriere, e consiglieri.
Le figure più rappresentative nelle esibizioni del lunedì di Pasquetta sono la Voce cantante ed il porta bandiera. Stando all’ultimo censimento, ad Aversa ci sono più di cinquanta circoli/ associazioni dedicati alla Madonna dell’arco con altrettante edicole votive. Gli iscritti/devoti non aspettano altro che il lunedì di Pasquetta per esibirsi con la loro squadra detta “paranza ” facendo le loro esibizioni per i vari comitati organizzati in città e nei comuni limitrofi ai quali partecipano mediante iscrizione . Le Paranze termine arcaico con cui venivano chiamate le squadre delle associazioni venivano così dette in quanto il loro dispiegamento nelle funzione somigliava in un certo modo alle barche in uscita per la pesca di paranza, da qui il detto Paranze. Le funzioni consistono in coreografie portando a spalla una grande tela dipinta che solitamente viene commissionata dalle associazioni incaricando il più delle volte copisti professionisti, oppure portando sempre a spalla i Toselli che possono essere riproduzioni stilizzate di statue di santi oppure riproduzioni in scala ridotta di chiese e monumenti famosi, che poi vengono giudicati dalle varie giure che presenziano i comitati organizzativi dove si esibiscono, l’esibizione termina con la voce cantante il quale intona a cappella una canto popolare storico in dialetto antico, una delle voci più apprezzate ad Aversa era tale Vincenzo e Macchion, tuttavia come già detto la figura più attesa e rappresentativa è il portabandiera. Questa figura è il personaggio simbolo, colui che rappresenta tutta la paranza, alla quale le associazioni si affidano per vincere premi che per loro è il riconoscimento finale di un anno di lavoro e di prove per le coreografie. Aversa di portabandiera importanti ne ha avuti più di uno a partire dall’inizio quanto questa tradizione ha preso piede e si faceva con fervente fede,. Come non ricordare a dire degli anziani che lo ricordano il migliore di quel tempo, Luciano GOLIA un vero fuoriclasse, oppure Andrea Macchione, Salvatore detto ‘Turillo e capricion’ con il passare degli anni alla fede venne aggiunto anche lo spettacolo e qui entra in scena uno dei più ammirati in assoluto capace di fare incetta di premi individuali in ogni luogo dove si esibiva e mi riferisco a LORENZO MARZIALE. Fin quando ha avuto la forza e la volontà di portare la bandiera è stato il Number One un vero fuoriclasse a partire dalla fine degli anni settanta ai novanta, capace di sbalordire con la sua forza ed abilità qualsiasi giuria invogliando la gente a fare offerte nel mentre si esibiva, offerte che i presentatori dei vari comitati annunciavano dal palco durante l’esibizione. Marziale Lorenzo oggi vive a Teverola ed abita in via Galilei, dove ha fondato un circolo associazione da lui presieduto, da quando ha abbandonato ad oggi non è ancora emerso un portabandiera degno erede di queste persone che ho menzionate e che hanno fatto la storia dei portabandiera. In foto alcune immagini di oggi, alcune storiche tra cui il primo Tosello realizzato dal rione Savignano, il miglior portabandiera di quel periodo Luciano GOLIA , la prima edicola votiva di piazza Savignano ed altre a colori che ritraggono le esibizioni di Lorenzo Marziale quando era in piena attività.