Pochi vigili? Arriva l’app per segnalare chi parcheggia male e guadagnare soldi.

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Come funziona

Scout Park consente di mandare foto di vetture in sosta selvaggia e guadagnare soldi: circa quattro euro ogni sanzione fatta.

Aggirarsi per la giungla urbana può risultare sfiancante, soprattutto quando si è in un’auto e si vorrebbe essere altrove, costretti invece in un’attesa perenne fatta di blocchi stradali, incidenti e parcheggi folli. Per arginare il problema c’è chi ha pensato a una soluzione: Scout Park è un’app svedese che permette di segnalare i veicoli parcheggiati male e guadagnarci anche dei soldi.

Chi la può utilizzare
Per iscriversi bisogna avere più di 16 anni, un numero di cellulare e un codice fiscale svedese. “Scout Park ti trasforma in un parcheggiatore” si legge sul sito ufficiale dell’app, che una volta scaricata istruisce l’utente sulle regole in vigore in zone specifiche della città, rilevabili cliccando sulla mappa integrata. Una volta selezionata l’area d’interesse e lette le regole stradali valide per la zona specifica, l’utente potrà scattare una foto dell’auto da segnalare (riportando anche la targa) da caricare sull’app.

Quanto si guadagna
Sarà necessario poi aggiungere la presunta violazione (a scelta tra «Parcheggio non permesso», «Nessun permesso», «Mancanza di disco orario») geolocalizzandola sulla mappa e poi inviare la segnalazione. Quest’ultima sarà poi controllata e, se reputata corretta, l’utente guadagnerà 50 corone svedesi, ovvero circa quattro euro e trenta centesimi. «Si tratta di una situazione vantaggiosa per tutti», afferma Erik Englund, Amministratore delegato di Scout Park. Permettendo agli utenti di indossare la maschera dei giustizieri cittadini, l’applicazione risulta essere espressione di un tipo di giustizia partecipativa tecnologica, che avviene sempre più online, in cui lo smartphone è sia prolungamento dell’utente e che strumento di lavoro, occasionale e a cottimo. Un vantaggio per tutti, forse un po’ meno per chi verrà multato, anche se giustamente, in cambio di pochi euro.

Fonte

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