EPICURO “SENTENZE VATICANE”

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  • Per tutti i desideri bisogna chiedersi: cosa mi accadrà se quanto questo desiderio richiede ha compimento, e cosa mi accadrà se non l’ha? SENTENZA  VATICANA N. 71
  • Siamo nati una sola volta, e non potremo essere nati una seconda volta; dovremo non essere più per l’eternità. Ma tu, benché non abbia padronanza del domani, stai rinviando la tua felicità. La vita si perde nei rinvii, ed ognuno di noi muore senza aver goduto una sola giornata. SENTENZA  VATICANA N. 14
  • Nessuno sceglie un male, riconoscendolo come male, ma, allettato da esso perché sembra un bene se considerato in confronto con un male più grande, egli cade in trappola. SENTENZA  VATICANA N. 16
  • Chi si dimentica dei beni tra le cose che sono successe nella sua vita, è già oggi diventato vecchio. SENTENZA  VATICANA N. 19
  • La natura non va forzata, ma persuasa. La persuaderemo soddisfacendo i desideri necessari, ed anche quelli naturali, purché non portino danno, ma respingendo fortemente quelli che siano nocivi. SENTENZA  VATICANA N. 21
  • La povertà misurata al fine che è proprio della natura, è gran ricchezza, ma la ricchezza, se non viene limitata, è gran povertà. SENTENZA  VATICANA N. 25
  • Bisogna rendersi conto che le argomentazioni lunghe e quelle brevi portano allo stesso fine. SENTENZA  VATICANA N. 26
  • Nel caso di altri tipi di attività, se ne coglie il frutto solo dopo di essere riusciti, dopo molta fatica, a diventare padroni della materia. Nel caso della filosofia però, la conoscenza ed il diletto vanno insieme; visto che il godimento non si raggiunge dopo gli studi, ma gli studi ed il godimento vanno avanti insieme. SENTENZA  VATICANA N. 27
  • Non è da stimare né chi s’abbandona con facilità all’amicizia né chi vi esita. È necessario correre rischi per amore dell’amicizia. SENTENZA  VATICANA N. 28
  • A dirla schietta preferirei, mentre mi occupo della scienza della natura, parlare come un oracolo di ciò che giova a tutti gli uomini, anche se nessuno lo capisse, piuttosto che adattarmi all’opinione pubblica per godermi il plauso che le folle mi elargirebbero in gran copia. SENTENZA  VATICANA N. 29
  • La venerazione verso il saggio è essa stessa un gran bene per colui che la prova. SENTENZA  VATICANA N. 32
  • Il grido della carne è: non aver fame, non aver sete, non aver freddo. Colui che abbia soddisfatto questi bisogni, o che si aspetti di poterli soddisfare, può gareggiare in felicità anche con Zeus. SENTENZA  VATICANA N. 33
  • Non è tanto dell’aiuto degli amici che noi abbiamo bisogno, quanto della fiducia che essi ci aiuterebbero nel caso ne avessimo bisogno. SENTENZA  VATICANA N. 34
  • Non chi cerca sempre l’assistenza degli amici dev’essere considerato un amico, né chi non se ne approfitta mai. L’uno fa mercato del bene per averne il contraccambio, l’altro recide la speranza del bene per l’avvenire. SENTENZA  VATICANA N. 39
  • Dobbiamo allo stesso tempo ridere, filosofare, amministrare la nostra casa, usare di quant’altro è a nostra disposizione e non cessare mai di proclamare le parole della retta filosofia. SENTENZA  VATICANA N. 41
  • Il saggio, trovandosi di fronte alle necessità della vita, piuttosto sa dare che ricevere: tale è il tesoro di indipendenza che si è procurato. SENTENZA  VATICANA N. 44
  • Il saggio, trovandosi di fronte alle necessità della vita, piuttosto sa dare che ricevere: tale è il tesoro di indipendenza che si è procurato. SENTENZA  VATICANA N. 44
  • Bisogna cercare di fare il domani migliore dell’oggi, fin quando siamo vivi. Poi, arrivati alla fine della strada, ci allietiamo moderatamente. SENTENZA  VATICANA N. 48
  • L’amicizia percorre danzando tutta la terra lanciando a noi tutti l’appello a destarci e dire l’un l’altro: Sii felice! Sentenza Vaticana 52
  • Non si deve invidiare nessuno; visto che i buoni non meritano invidia, ed in quanto ai cattivi, più essi trovano buona sorte più si rovinano. Sentenza Vaticana 53
  • Consoliamoci nelle sventure con la memoria dei beni nei tempi passati e con la coscienza che non è possibile fare che ciò che è stato non sia stato. SENTENZA  VATICANA N. 55
  • Il saggio non soffre di più se messo alla tortura egli stesso, che quando il suo amico è messo alla tortura quindi non tradirà l’amico o la sua vita sarà atterrata dalla sfiducia e tutta sconvolta. SENTENZA  VATICANA N. 56 – 57
  • Dobbiamo liberarci dal carcere degli affari e della politica. Sentenza Vaticana 58
  • Ciò che è insaziabile non è lo stomaco, come dicono i più, ma l’opinione falsa che lo stomaco richiede sazietà illimitata. Sentenza Vaticana 59
  • Ogni uomo esce dalla vita come se vi fosse appena entrato. Sentenza Vaticana 60
  • La lode degli altri deve seguirci spontaneamente; noi dobbiamo occuparci della cura di noi stessi. Sentenza Vaticana 64
  • È una cosa stolta supplicare gli dei per ottenere ciò che uno è in condizione di procurarsi da se stesso. Sentenza Vaticana 65
  • Dimostriamo compatimento per le sofferenze degli amici non con le lamentazioni, ma prendendoci cura di loro. Sentenza Vaticana 66
  • Colui che desidera una vita libera non può accumulare ricchezze dagli affari, visto che questo non è facile senza piegarsi al servizio delle folle e dei potenti, mentre egli possiede già tutto in inesauribile abbondanza. Se la vita libera porta a caso con sé molte ricchezze, anche queste possono facilmente essere condivise con i vicini per ottenerne la benevolenza. Sentenza Vaticana 67
  • Niente basta a quell’uomo per il quale ciò che basta sembra poco. Sentenza Vaticana 68
  • Non fare niente nella vita che ti farà temere che il tuo vicino se ne accorga. Sentenza Vaticana 70
  • Per tutti i desideri bisogna chiedersi: cosa mi accadrà se quanto questo desiderio richiede ha compimento, e cosa mi accadrà se non l’ha? Sentenza Vaticana 71
  • Non giova affatto il mettersi in stato di sicurezza fra gli uomini, finché si continuasse ad avere timore riguardo a ciò che sta sopra di noi, o sottoterra, o in generale delle cose dell’infinito. Sentenza Vaticana 72
  • Nelle discussioni fatte per amore di se stesse, colui che è vinto guadagna di più, perché egli impara di più. Sentenza Vaticana 74
  • Ogni dolore è facile a disprezzare; quello che comporta sofferenza intensa dura poco tempo, e quello che perdura molto tempo nella carne comporta sofferenza temperata. SENTENZA  VATICANA N. 4
  • È difficile per chi commette ingiustizia evitare di essere scoperto, e impossibile avere fiducia di continuare a non esserlo. SENTENZA  VATICANA N. 7
  • La necessità è un male, ma non è necessario vivere nella necessità. SENTENZA  VATICANA N. 9
  • Nessuno sceglie il male vedendo chiaramente che è tale; ma ne rimane preso se, ingannevolmente, lo considera un bene rispetto ad un male maggiore. Sentenza Vaticana 16
  • Siamo nati una sola volta, e non potremo essere nati una seconda volta; dovremo non essere più per l’eternità. Ma tu, benché non abbia padronanza del domani, stai rinviando la tua felicità. La vita si perde nei rinvii, ed ognuno di noi muore senza aver goduto una sola giornata. SENTENZA  VATICANA N. 14
  • Come noi stimiamo le nostre opinioni, considerandole utili, nel caso che siano ammirate dagli altri ed anche quando non lo sono, nello stesso modo dobbiamo stimare le opinioni altrui, purché ne siano degne. SENTENZA  VATICANA N. 15
  • Non dobbiamo stimare come più felice il giovane, ma il vecchio che ha vissuto bene. Perché il giovane nella pienezza delle sue forze è spesso confuso e sviato dal vento della fortuna; ma il vecchio che si è ancorato nella vecchiaia come in un porto, tiene ormai saldi nella sicura custodia della gratitudine i beni che prima aveva scarsa fiducia di ottenere. SENTENZA  VATICANA N. 17
  • Chi si dimentica dei beni tra le cose che sono successe nella sua vita, è già oggi diventato vecchio. SENTENZA  VATICANA N. 19
  • La natura non va forzata, ma persuasa. La persuaderemo soddisfacendo i desideri necessari, ed anche quelli naturali, purché non portino danno, ma respingendo fortemente quelli che siano nocivi. SENTENZA  VATICANA N. 21
  • Bisogna rendersi conto che le argomentazioni lunghe e quelle brevi portano allo stesso fine. SENTENZA  VATICANA N. 26
  • Nel caso di altri tipi di attività, se ne coglie il frutto solo dopo di essere riusciti, dopo molta fatica, a diventare padroni della materia. Nel caso della filosofia però, la conoscenza ed il diletto vanno insieme; visto che il godimento non si raggiunge dopo gli studi, ma gli studi ed il godimento vanno avanti insieme. SENTENZA  VATICANA N. 27
  • Non è da stimare né chi s’abbandona con facilità all’amicizia né chi vi esita. È necessario correre rischi per amore dell’amicizia. SENTENZA  VATICANA N. 28
  • A dirla schietta preferirei, mentre mi occupo della scienza della natura, parlare come un oracolo di ciò che giova a tutti gli uomini, anche se nessuno lo capisse, piuttosto che adattarmi all’opinione pubblica per godermi il plauso che le folle mi elargirebbero in gran copia. SENTENZA  VATICANA N. 29
  • La venerazione verso il saggio è essa stessa un gran bene per colui che la prova. SENTENZA  VATICANA N. 32
  • Il grido della carne è: non aver fame, non aver sete, non aver freddo. Colui che abbia soddisfatto questi bisogni, o che si aspetti di poterli soddisfare, può gareggiare in felicità anche con Zeus. SENTENZA  VATICANA N. 33
  • Non è tanto dell’aiuto degli amici che noi abbiamo bisogno, quanto della fiducia che essi ci aiuterebbero nel caso ne avessimo bisogno. SENTENZA  VATICANA N. 34
  • Non intorbidare i beni presenti col desiderio di quelli che ti mancano, ma considera che i beni presenti erano prima tra le cose solo sperate. SENTENZA  VATICANA N. 35
  • Non chi cerca sempre l’assistenza degli amici dev’essere considerato un amico, né chi non se ne approfitta mai. L’uno fa mercato del bene per averne il contraccambio, l’altro recide la speranza del bene per l’avvenire. SENTENZA  VATICANA N. 39
  • Chi dice che tutto avviene per necessità non ha nessun argomento per contraddire colui che dice che non tutto avviene per necessità. Questa proposizione è, in base a quello ch’egli dice, essa stessa per necessità. SENTENZA  VATICANA N. 40
  • Il saggio che si è adattato alle necessità della vita, sa dare piuttosto che ricevere: tanto è il tesoro di autosufficienza che si è procacciato. SENTENZA  VATICANA N. 44
  • Cacciamo completamente da noi le nostre cattive abitudini, come se fossero uomini malvagi che ci abbiano per lungo tempo recato danni. SENTENZA  VATICANA N. 46
  • Bisogna cercare di fare il domani migliore dell’oggi, fino a che viaggiamo nella vita. Poi, arrivati alla fine della strada, ci allietiamo moderatamente. SENTENZA  VATICANA N. 48
  • L’amicizia percorre danzando la terra, recando a noi tutti l’appello di aprire gli occhi sulla felicità. SENTENZA  VATICANA N. 52
  • Bisogna non fare finta di filosofare, ma filosofare sul serio; perché non abbiamo bisogno dell’apparenza di salute, ma di vera salute. SENTENZA  VATICANA N. 54
  • Consoliamoci nelle sventure con la memoria dei beni nei tempi passati e con la coscienza che non è possibile fare che ciò che è stato non sia stato. SENTENZA  VATICANA N. 55
  • Il saggio non soffre di più se messo alla tortura egli stesso, che quando il suo amico è messo alla tortura quindi non tradirà l’amico o la sua vita sarà atterrata dalla sfiducia e tutta sconvolta. SENTENZA  VATICANA N. 56-57
  • Ciò che è insaziabile non è lo stomaco, come dicono i più, ma l’opinione falsa che lo stomaco richiede sazietà illimitata. SENTENZA  VATICANA N. 59
  • È una cosa bellissima la vista del prossimo, quando al primo incontro ci si scopre dello stesso sentimento, o almeno col desiderio ardente verso questo fine. SENTENZA  VATICANA N. 61
  • Se l’ira dei genitori verso i figli è giustificata, è veramente sciocco se i figli oppongono resistenza e non chiedono scusa. Se l’ira non è giustificata, ma senza ragione, è una cosa veramente ridicola prendere atteggiamenti di sfida esasperandone col proprio risentimento l’irragionevolezza, e non cercare di mitigarla in altri modi mostrando buona volontà. SENTENZA  VATICANA N. 62
  • Anche nella parsimonia c’è una giusta proporzione, e a chi la trascura capita pressa a poco lo stesso che se si lasciasse trascinare dall’illimitatezza dei desideri. SENTENZA  VATICANA N. 63
  • La lode degli altri deve seguirci spontaneamente; noi dobbiamo occuparci della cura di noi stessi. SENTENZA  VATICANA N. 64
  • È una cosa stolta supplicare gli dei per ottenere ciò che uno è in condizione di procurarsi da se stesso. SENTENZA  VATICANA N. 65
  • Colui che desidera una vita libera non può accumulare ricchezze dagli affari, visto che questo non è facile senza piegarsi al servizio delle folle e dei potenti, mentre egli possiede già tutto in inesauribile abbondanza. Se la vita libera porta a caso con se molte ricchezze, anche queste possono facilmente essere condivise con i vicini per ottenerne la benevolenza. SENTENZA  VATICANA N. 67
  • Dimostriamo compatimento per le sofferenze degli amici non con le lamentazioni, ma prendendoci cura di loro. SENTENZA  VATICANA N. 66
  • Niente basta a quell’uomo per il quale ciò che basta sembra poco. SENTENZA  VATICANA N. 68
  • Per tutti i desideri bisogna chiedersi: cosa mi accadrà se quanto questo desiderio richiede ha compimento, e cosa mi accadrà se non l’ha? SENTENZA  VATICANA N. 71
  • La natura ingrata dell’anima ha reso la creatura umana avida di variazioni illimitate nel modo di vivere. SENTENZA  VATICANA N. 69
  • Non fare niente nella vita che ti farà temere che il tuo vicino se ne accorga. SENTENZA  VATICANA N. 70
  • Nelle discussioni fatte per amore di se stesse, colui che è vinto guadagna di più, perché egli impara di più. SENTENZA  VATICANA N. 74
  • Il supremo frutto dell’autosufficienza è la libertà. SENTENZA  VATICANA N. 77
  • L’uomo d’animo sincero vive soprattutto nella saggezza e nell’amicizia, l’una bene mortale, l’altra bene immortale. SENTENZA  VATICANA N. 78
  • Chi non è causa di turbamento a se stesso non dà noia neanche agli altri. SENTENZA  VATICANA N. 79
  • Non scioglie dal turbamento dell’anima e neppure vale a dare meritevole gioia il possedere le più grandi ricchezze, né gli onori e l’ammirazione delle folle, né altro di quanto dipende da motivi sregolati. SENTENZA  VATICANA N. 81
  • Il supremo frutto dell’autosufficienza è la libertà.  Sentenza Vaticana 77
  • L’uomo d’animo sincero vive soprattutto nella saggezza e nell’amicizia, l’una bene mortale, l’altra bene immortale.  Sentenza Vaticana 78
  • Chi non si turba trova serenità verso se stesso e verso gli altri.  Sentenza Vaticana 79
  • Non scioglie dal turbamento dell’anima e neppure vale a dare meritevole gioia il possedere le più grandi ricchezze, né gli onori e l’ammirazione delle folle, né altro di quanto dipende da motivi sregolati.  Sentenza Vaticana 81
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