Gli Italiani nel Mondo

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Uno degli argomenti di discussione nel Bar di GRAZIA è quello degli italiani nel mondo e non tutti sono dello stesso parere.

In ordine, i primi due argomenti da prendere su cui si discute sono la stampa di lingua italiana e la rete di Istituti Italiani di Cultura che si trovano all’estero.  Poi ci sono gli oriundi, cioè gli emigrati italiani e i loro figli e discendenti.  Cominciamo a parlare della stampa di lingua italiana all’estero.  Giornali italiani esistono ovunque ci siano comunità di emigrati e sono il mezzo di diffusione delle notizie provenienti dall’Italia.

Ora, con lo sviluppo delle tecnologie moderne, esistono anche stazioni radio, televisive e siti Internet di lingua italiana o multi-lingue come il nostro. Non dimentichiamoci poi che nelle comunità italiane all’estero la lingua parlata non è la stessa che viene usata in Italia. La lingua degli oriundi spesso abbina l’italiano con il dialetto dei paesi italiani d’origine della famiglia, parole della lingua del paese di residenza e infine neologismi creati dalla fusione di questi elementi. Questi cambiamenti della lingua degli emigrati fanno naturalmente parte dello sviluppo di queste comunità, destinate a sparire in poche generazioni.

Parliamo ora della rete di Istituti Italiani di Cultura, che ormai esistono da decenni e che si trovano in tanti paesi in tutto il mondo. Diremo di più, questi Istituti dovrebbero anche fare un passo fondamentale per le comunità degli italiani nel mondo. Non solo incoraggiare i figli e discendenti di emigrati italiani a imparare la lingua che li definisce, ma anche e soprattutto incoraggiarli a indirizzare i loro studi verso il loro patrimonio culturale personale, in modo particolare, lo studio del fenomeno dell’emigrazione italiana per lasciare archivi importanti che documentino le imprese, di tutti i tipi, dei nostri parenti e amici all’estero, come anche le loro lotte e difficoltà perché raramente la loro integrazione è stata del tutto facile.

Tra il 1861 e il 1985 dall’Italia sono partiti quasi 30 milioni di emigranti, Accolti dagli stessi pregiudizi che oggi spesso noi riserviamo agli immigrati che arrivano nel nostro Paese. Come se l’intera popolazione italiana di inizio Novecento se ne fosse andata in blocco. La maggioranza degli emigranti italiani, oltre 14 milioni, partì nei decenni successivi all’Unità di Italia, durante la cosiddetta “grande emigrazione” (1876-1915).

LE DESTINAZIONI. New York e gli States le destinazioni più gettonate. Ma non le uniche. Così come non si partiva solo dal Sud Italia. I genovesi ad esempio ben prima del 1861 partirono per l’Argentina e l’Uruguay.

Una volta arrivati, superato l’umiliante filtro dell’ufficio immigrazione di Ellis Island, iniziava la sfida per l’integrazione, negli Stati Uniti era una faticaccia. I nostri connazionali preferivano così ghettizzarsi nei quartieri italiani e frequentare scuole parrocchiali, rallentando così la diffusione dell’inglese nelle comunità.

Tra il 1892 e il 1954 (anno della sua chiusura), furono circa 20 milioni gli uomini, le donne e i bambini che fecero tappa nell’immigration point di Ellis Island, un piccolo isolotto poco distante da Manhattan, dove tutti gli immigrati venivano controllati e accettati

A partire non erano solo braccianti tra gli emigranti prevalevano i piccoli proprietari terrieri che con le loro rimesse compravano casa o terreno in patria. Intere famiglie dal Veneto e dal Meridione verso il Brasile, specie dopo l’abolizione in quel paese della schiavitù (1888) e l’annuncio di un vasto programma di colonizzazione. Manifesto realizzato nel 1886 dalla Stato federato brasiliano di San Paolo, destinato ai potenziali emigranti italiani in Brasile

ITALIA CHIAMA EUROPA, ormai si era aperta una nuova rotta verso l’Europa del Nord: Francia, Germania e Belgio le mete più gettonate. Eppure nemmeno qui i nostri connazionali furono accolti a braccia aperte, anche perché il 50% partiva come clandestino, senza lavoro. Sfidando leggi e pregiudizi e assediando frontiere nell’irriducibile speranza di garantirsi una vita migliore.

3 risposte a “Gli Italiani nel Mondo”

  1. Complimenti, trovo molto interessante questo sito e in particolare questa pagina, ritengo che tanti italiani nel mondo qui trovano un ambiente come se fossero a casa. Continuate così

  2. Ciao ITALIA mi trovo qui in Nuova Zelanda e mi fate respirare aria di casa. Siete magnifici tenetemi aggiornata. Vi voglio bene
    Patrizia

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