Pensioni 2018, novità della manovra

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Età pensionabile, pensione anticipata precoci, Ape sociale, Ape rosa, cumulo per i professionisti: i principali interventi previsti nella legge di Bilancio 2018.

Rinvio dell’aumento dell’età pensionabile, revisione della pensione anticipata precocie dell’Ape sociale, Ape sociale con requisiti più leggeri per le lavoratrici con figli, anticipo pensionistico per i professionisti che fruiscono del cumulo dei contributi : sono questi i principali aspetti, in materia di pensioni, in cui interverrà la legge di Bilancio 2018, in base a quanto attualmente reso noto dal Governo.

Restano sotto silenzio diverse importanti questioni  affrontate dalla cosiddetta Controriforma Fornero, il documento unico presentato al Governo dai sindacati, contenente diverse misure per rendere più flessibile l’uscita dal lavoro e per integrare le pensioni più povere ed agevolare i giovani con carriere discontinue. Nessuna notizia, dunque, sulla pensione minima di garanzia, la proroga dell’Ottava salvaguardia e dell’opzione Donna, sulla pensione di vecchiaia anticipata per le donne e sulla pensione anticipata per i beneficiari della Legge 104. Non è detto, però, che qualcuno di questi interventi non possa essere inserito nella manovra in un secondo momento.

In attesa di saperne di più, vediamo che cosa ci riserva per ora, in merito alle pensioni, la nuova legge di Bilancio 2018.

Rinvio dell’aumento dell’età pensionabile

Secondo le previsioni della legge Fornero [1], dal 2019, nel caso in cui siano registrati aumenti della speranza di vita media, i requisiti utili alle pensioni dovrebbero aumentare di 4 mesi: la pensione di vecchiaia, dunque, si raggiungerebbe con 66 anni e 11 mesi di età, e la pensione anticipata con 42 anni e 2 mesi di contributi per le donne e 43 anni e 2 mesi per gli uomini.

Gli adeguamenti, però, devono essere disposti con un apposito decreto, e non possono aver luogo se sono stati registrati dei decrementi nella speranza di vita media.

Allo stato attuale non è ancora certo se vi sono stati degli aumenti o meno nella speranza di vita, in quanto i dati sono contrastanti; ciò che è certo è che l’Istat ha registrato una speranza di vita media più bassa relativamente al 2015.

Dall’altra parte, mancano le risorse sufficienti per bloccare l’aumento dei requisiti per la pensione: in pratica, a prescindere dagli incrementi o dai decrementi della vita media, non ci sono i soldi per lasciare l’età pensionabile e i requisiti soggetti ad adeguamento così come sono.

Tuttavia, aumentare l’età pensionabile è sicuramente un provvedimento impopolare: in base a quanto sinora reso noto, nella manovra non è presente alcun adeguamento dei requisiti per la pensione. Con tutta probabilità, quindi, gli adeguamenti dovrebbero essere rinviati ad una data successiva alle prossime elezioni: una bella gatta da pelare, insomma, per il nuovo Governo.

Aumento delle risorse per l’Ape sociale

L’Ape sociale è una misura, istituita dalla legge di Bilancio 2017 [2], che consente di uscire dal lavoro a 63 anni di età fruendo, fino alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia, di un assegno a carico dell’ Stato. Questo assegno, detto anticipo pensionistico sociale, è calcolato come la futura pensione, ma non può superare i 1.500 euro mensili.

Possono fruire dell’Ape sociale solo alcune categorie di lavoratori: i disoccupati (a seguito di licenziamento, dimissioni per giusta causa o conciliazione, che abbiano terminato da almeno 3 mesi di percepire il sussidio di disoccupazione), i caregivers(lavoratori che assistono da almeno 6 mesi un familiare di 1° convivente con handicap grave), gli invalidi dal 74% in su, gli addetti a mansioni faticose e rischiose (per almeno 6 anni negli ultimi 7 anni). Le prime 3 categorie accedono all’Ape sociale con 30 anni di contributi, gli addetti a lavori faticosi e rischiosi con 36 anni di contributi.

Per ottenere l’Ape sociale, i requisiti devono essere maturati entro il 31 dicembre 2018. Inoltre, non tutti gli aventi diritto possono accedere al beneficio, ma solo nei limiti delle risorse stanziate. Allo stato attuale, risultano stanziate risorse per 60mila assegni, tra Ape sociale e pensione anticipata precoci (un’altra misura agevolativa che ha la stessa platea di destinatari), ma le domande giunte all’Inps sono oltre 66 mila: con la legge di Bilancio si vorrebbero dunque aumentare le risorse, per consentire l’accesso all’Ape social a un maggior numero di beneficiari.

Inoltre, la misura potrebbe essere prorogata ed essere dunque accessibile anche a chi matura i requisiti dopo il 2018.

Aumento delle risorse per la pensione anticipata precoci

Di aumento dei fondi disponibili e di proroga si parla anche in merito alla pensione anticipata per i lavoratori precoci, o pensione anticipata quota 41. Questa pensione si può ottenere con 41 anni di contributi, senza il rispetto di un’età minima.

La platea di destinatari è la stessa dell’Ape sociale: i beneficiari, però, devono possedere un ulteriore requisito, il possesso di almeno 12 mesi di contributi da effettivo lavoro versati prima del compimento del 19° anno di età.

Ape sociale donne

Per le lavoratrici con figli appartenenti alle categorie beneficiarie dell’Ape sociale si vorrebbero abbassare i requisiti utili per il beneficio.

I sindacati, in particolare, hanno proposto uno sconto di 1 anno di contributi per ogni figlio, sino a un massimo di 3 anni, mentre per il Governo è sostenibile uno sconto di 6 mesi per ogni figlio, sino a un massimo di 2 anni.

 

Cumulo e anticipo pensionistico per i professionisti

Per quanto riguarda i professionisti che hanno diritto a usufruire del cumulo, cioè della possibilità di sommare gratuitamente i contributi presenti in casse diverse per accedere alla pensione, si dovrebbero risolvere alcune criticità.

La questione più importante riguarda quei professionisti che, pur avendo maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia nell’Inps, non hanno perfezionati i requisiti richiesti dalla propria cassa professionale. Per loro, l’Inps dovrebbe comunque liquidare la propria quota di pensione come se si trattasse di un anticipo pensionistico (senza quattordicesima, integrazioni al minimo e maggiorazioni, dunque), sino alla data di maturazione dei requisiti nella gestione previdenziale privata.

Questo nuovo anticipo pensionistico per i professionisti dovrebbe essere ufficializzato a breve in una circolare dell’Inps, ma dovrebbe essere anche confermato dalla nuova legge di bilancio.

Le altre misure in attesa

Al momento, restano fuori dalla legge di Bilancio 2018 parecchie misure in materia di pensioni:

  • la proroga dell’opzione Donna al 2018;
  • la proroga dell’ottava Salvaguardia;
  • la pensione anticipata per i beneficiari di Legge 104;
  • la pensione di vecchiaia anticipata per le donne con figli;
  • la pensione minima di garanzia.

Le misure per i caregiver, invece, cioè a favore di coloro che assistono un familiare disabile, dovrebbero essere contenute in un apposito testo unico che sarà emanato entro la prossima primavera.

note

[1] D.l. 201/2011.

[2] L. 232/2016.

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