Autorizzazione all’addebito di interessi sugli interessi debitori raccolte dai correntisti in modo illegittimo: è quanto emerge dall’istruttoria effettuata dall’Antitrust che ha sanzionato UniCredit S.p.A., Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. e Intesa San Paolo S.p.A. con multe per un ammontare complessivo di 11 milioni di euro [1].
Secondo l’Autorità, le tre banche hanno adottato condotte aggressive, in violazione del Codice del Consumo, aventi ad oggetto la pratica dell’anatocismo bancario: calcolo degli interessi sugli interessi a debito nei confronti dei consumatori.
Induzione a sottoscrivere autorizzazioni per anatocismo
Il conteggio degli interessi legali sugli interessi debitori è possibile solo per gli interessi che il cliente autorizzi preventivamente ad addebitare sul conto corrente.
Ebbene è emerso che le banche hanno attuato una politica di forte spinta all’acquisizione delle autorizzazioni all’addebito in conto corrente nei confronti della clientela, adottando varie strategie con le quali i clienti sono stati sollecitati a concedere l’autorizzazione, nel presupposto che l’addebito in conto corrente degli interessi debitori fosse il modus operandi ordinario e senza considerare le conseguenze di tale scelta in termini di conteggio degli interessi sugli interessi debitori.
Come le banche hanno ottenuto l’autorizzazione dai clienti
La strategia delle banche sanzionate è stata sostenuta da varie azioni finalizzate all’acquisizione delle autorizzazioni da parte della clientela che ancora non aveva effettuato la scelta, attraverso sollecitazioni e monitoraggio da parte della rete e delle funzioni/strutture interne coinvolte, sia sui canali fisici (posta e filiali), sia sull’internet banking.
Ciò è avvenuto con l’uso di comunicazioni personalizzate precompilate, email e pop-upnella homepage delle aree clienti volti all’attivazione delle procedure di autorizzazione on line preventiva all’addebito in conto degli interessi debitori. Tutte modalità che non consentivano al consumatore di fornire il diniego espresso all’autorizzazione.
L’Autorità ha dunque ritenuto scorrette le modalità utilizzate, per l’insistenza e la forma con cui sono state richieste le autorizzazioni, da condizionare indebitamente i consumatori e da far assumere loro decisioni che non avrebbero altrimenti preso in considerazione dell’applicazione dell’anatocismo bancario, in caso di addebito degli interessi in conto.
Come ottenere il rimborso degli interessi anatocistici
Le delibere dell’Antitrust rivelano l’applicazione delle pratiche commerciali scorrette nei confronti, potenzialmente, di tutta la clientela consumatori di Unicredit, BNL e Intesa San Paolo, i quali hanno illegittimamente ricevuto l’addebito di interessi anatocistici sul proprio conto corrente.
A questo punto, al di là della sanzione amministrativa irrogata dall’Antitrust, sorge il diritto dei correntisti interessati dalle pratiche scorrette di richiesta dell’ “autorizzazione all’anatocismo” ad ottenere dalla propria banca il rimborso delle somme pagate a titolo di interessi non dovuti per effetto della capitalizzazione.
Per ottenere il rimborso, previa perizia sugli estratti del conto corrente, occorre inviare una diffida e messa in mora alla banca. In ipotesi di rigetto del rimborso, è possibile rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario o al giudice con apposito ricorso.
Provvedimenti Antitrust anatocismo
Al fine di comprendere le singole condotte degli istituti di credito e verificare se siano avvenute anche per il proprio contratto di conto corrente, è possibile consultare il testo dei provvedimenti sanzionatori dell’Antitrust ai seguenti link:
- Testo del Provvedimento PS10790 Unicredit
- Testo del Provvedimento PS10791 Intesa
- Testo del Provvedimento PS10792 BNL
autore
[1] AGCM, comunicato stampa del 17.11.17.
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