Ecco la prova che l’Euro è una moneta privata! (Vi ricordate i mini-assegni)

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Tecnicamente la banconota di euro è l’equivalente di una cambiale, o di un qualsiasi titolo di pagamento di diritto privato

In un agorà a Festella il professore Aldo Giannuli ha spiegato ai presenti, in modo semplice e con parole molto chiare, cos’è l’euro.

Procuratevi una banconota di euro di un qualsiasi taglio e verificate se quello che leggerete corrisponde al vero, se avete ancora una banconota in lire potrete fare velocemente i dovuti confronti.

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Avete mai osservato bene una banconota di euro?

  1. Non c’è scritto da nessuna parte pagabile a vista al portatore, questo perché la BCE non ha una riserva aurea.
  2. Non c’è scritto da nessuna parte “la legge punisce i fabbricanti e gli spacciatori di biglietti falsi”, come mai? Osservate la bandiera, vicino alla bandiera ci sono gli acronimi della così detta Banca Centrale Europea nelle varie lingue, ma prima c’è è quello del Copyright.

Avete mai visto un francobollo,  una marca da bollo, una banconota con il simbolo del copyright? Il copyright è per sua natura un istituto di diritto privato, la moneta per sua natura è un istituto di diritto pubblico, tante vero che se un esercente si rifiutasse di accettare il pagamento in euro e chiedesse il corrispettivo in dollari, in teoria, commetterebbe un reato perché, la moneta in quando istituto di diritto pubblico, ha corso forzoso, quindi si è obbligati ad accettarla.

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Ma l’euro è una moneta che ha corso forzoso? Quella che noi chiamiamo Banca Centrale è un accordo di natura privatistica fra banche centrali nazionali che restano proprietarie della riserva aurea. Tecnicamente la banconota di euro è l’equivalente di una cambiale, o di un qualsiasi titolo di pagamento di diritto privato. E’ in funzione di moneta perché l’accettiamo come tale, se ad esempio dovesse esserci una crisi di tipo Giapponese o Argentino possiamo essere sicuri che l’euro continui ad essere riconosciuta come banconota?

Oggi se un esercente si rifiutasse di accettare un pagamento in Euro e chiamassimo un agente di polizia questo forse obbligherebbe ad accettare il pagamento, ma un domani se … non si si può dire!

fonte aldo_giannuli

Ecco la prova che l’Euro è una moneta privata!

In alto a sinistra – prima della lettera B di BCE – appare il simbolo del Copyright.

Cos’è il copyright?

Il copyright è, in estrema sintesi, un diritto esclusivo dell’autore di un opera che gli consente di tutelarne la proprietà intellettuale.
Quindi la BCE, emettendo Euro, se ne garantisce la esclusiva proprietà ricorrendo ad una norma di diritto privato; la mette in circolazione tramite il sistema bancario (anch’esso privato) che lo “rivende” al mercato in cambio di un interesse.
E’ quindi un diritto disciplinato dal CODICE CIVILE, il quale regolamenta i diritti ed i doveri intercorrenti tra soggetti privati.
Sulla banconota non è scritto “pagabile a vista al portatore”, nè che  in quanto:” La legge punisce i fabbricatori e gli spacciatori di biglietti falsi”
– a fronte della banconota non esiste un bene tangibile con il quale convertirne il valore (ad. esempio: oro o altri metalli preziosi),
– la tutela della titolarità del diritto avviene sul piano privatistico, in quanto non è piu’ prerogativa dello Stato l’emissione di moneta; la sua eventuale contraffazione non rappresenta piu’ neanche un delitto contro la collettività.
Non esiste pertanto nemmeno la circolazione forzosa per una moneta siffatta per cui, a rigor di logica, domattina il mio tabaccaio potrebbe rifiutarsi il mio pagamento in Euro pretendendolo magari in Dollari americani.
Questo non potrà ovviamente mai accadere per il fatto che tutti accettano in pagamento la banconota per pura convenzione, considerandola alla stregua di un mezzo di pagamento assolutamente legale in forza di una legge dello Stato.
Non è così. Non sta scritto da nessuna parte che io debba forzatamente accettare l’utilizzo della proprietà intellettuale di qualcun altro, ma sono costretto a farlo perchè “così fan tutti”.
Ora, il diritto di utilizzo della proprietà intellettuale di qualcuno prevede da parte dell’utilizzatore il pagamento di un corrispettivo (a meno che quel diritto non venga concesso gratuitamente – e così non è).
Tale corrispettivo è appunto l’interesse. Ma l’interesse deve essere pagato in moneta e questa moneta non posso stamparla da solo perchè lederei il Copyright del prestatore, quindi il prestatore stamperà altra moneta – che mi presterà – perchè io possa pagargli l’interesse. Fino a che il titolare del Copyright stamperà moneta, quindi, io privato o io Stato continuerò ad indebitarmi.
E’ ovvio che arriverà il momento i cui dovrò restituirgli anche il Capitale (cioè la quantità originaria di “diritto all’utilizzo” della sua opera d’ingegno) e con cosa potrò sdebitarmi se non cedendogli i miei beni?
Capito adesso come funziona la frode? C’è tanto di simboletto stampato sopra!!!

David Carletti

 

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