La laurea in giurisprudenza consente di insegnare diritto in diversi istituti superiori, ma bisogna prestare attenzione alla classe di laurea di cui si è in possesso.

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La laurea in giurisprudenza, da diverso tempo ormai, ha perso parte di quel fascino che da sempre esercitava nell’immaginario collettivo. La crisi del mondo del lavoro, le difficoltà oggettive del percorso di studi, i tempi necessari per abilitarsi ad una professione o per superare un concorso pubblico, nonché le prospettive di guadagno non elevatissimo e di sicuro non nell’immediato non hanno certo influito positivamente sulla visione del mondo del diritto da parte dei giovani. Si tratta infatti di anni di sacrifici, personali e della propria famiglia, per un futuro che si può definire, perlomeno, incerto. In realtà, pur senza negare le oggettive complessità di un sistema ormai saturo – soprattutto in relazione al mondo dell’avvocatura – ci sono anche altre strade che si possono percorrere. Si pensi alla carriera universitaria, al settore privato ed aziendale, ai concorsi pubblici, ma anche all’insegnamento. Chi è in possesso di una laurea in giurisprudenza infatti può insegnare, ma a determinate condizioni e se effettivamente in regola con gli esami necessari per accedere alla classe di concorso relativa prevista per legge. Vediamo quindi di preciso come si può insegnare con una laurea in giurisprudenzaquale laurea serve per insegnare, e cosa si può insegnare con una laurea in giurisprudenza.

Insegnare con la laurea in giurisprudenza: titoli di accesso

Anzitutto, una precisazione è d’obbligo. Per insegnare con una laurea in giurisprudenza bisogna fare riferimento a una specifica classe di concorso, che ha requisiti specifici. Fino all’anno scorso, la classe di concorso relativa ai laureati in giurisprudenza (sia con la laurea magistrale quinquennale che con il cosiddetto tre più due, cioè laurea triennale più laurea specialistica) era la classe 19/A, chiamata discipline giuridiche ed economiche. Attualmente la denominazione è invece scienze giuridico – economiche, con codice A–46, e possono avervi accesso le lauree in giurisprudenza del vecchio ordinamento, del nuovo ordinamento e quelle magistrali. Nello specifico, per quanto riguarda quindi i titoli di accesso alla classe A-46, si tratta anzitutto di:

  • giurisprudenza (vecchio ordinamento);
  • specialistica in giurisprudenza (LS 22);
  • magistrale quinquennale a ciclo unico in giurisprudenza (LMG 01).

Oltre alle lauree in giurisprudenza che abbiamo elencato, questa stessa classe permette inoltre l’accesso a coloro che sono in possesso di altri titoli di studio, previsti per legge, tra i quali rientrano anche, a titolo d’esempio, i seguenti:

  • scienze dell’amministrazione;
  • economia aziendale ed economia bancaria;
  • economia delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali;
  • economia e commercio;
  • economia aziendale;
  • economia e legislazione per l’impresa;
  • scienze politiche.

Stabilite queste premesse, occorre inoltre avere ben chiaro come non sia in realtà sufficiente avere il titolo di dottore in giurisprudenza per poter aver accesso all’insegnamento. La laurea in giurisprudenza infatti, sia che si tratti di quella quadriennale conseguita con il vecchio ordinamento, che di quella magistrale quinquennale, o di quella specialistica preceduta dalla triennale in scienze giuridiche, costituisce titolo di ammissione al concorso purchè il piano di studi abbia compreso determinati corsi ed esami, tra i quali rientrano anche, per citarne alcuni, quelli di economia politica, politica economica, economia aziendale, statistica economica. In caso non si avessero, occorre integrare e sostenere questi esami anche se già si ha la laurea in giurisprudenza. Ma quali sono le materie che si possono insegnare con una laurea in giurisprudenza? Il discorso fatto finora sull’integrazione degli esami, specialmente per quanto riguarda le materie economiche, troverà a questo punto un preciso significato, proprio in relazione a quali sono gli insegnamenti che un laureato in giurisprudenza può impartire negli istituti secondari superiori.

Insegnare con la laurea in giurisprudenza: materie

Una volta stabilito quindi i quali siano i requisiti di accesso, e specificato che occorre l’integrazione degli esami universitari sostenuti per poter avere accesso alla classe di concorso A–46, il tipo di insegnamento che si potrà impartire varia a seconda dell’istituto scolastico superiore nel quale si andrà ad insegnare, e anche dell’indirizzo. Le materie, che naturalmente sono inerenti principalmente il diritto, variano infatti a seconda della scuola in cui l’insegnante viene inserito. Tra le materie previste per legge, oltre a quelle principali di diritto ed economia, troviamo anche alcune discipline molto settoriali, legate all’indirizzo del corso di studi, tra cui:

  • diritto;
  • diritto ed economia (anche declinata come economia politica);
  • diritto ed economia dello sport;
  • diritto e legislazione turistica;
  • relazioni internazionali;
  • diritto e legislazione sanitaria (anche declinata quale legislazione socio-sanitaria);
  • economia e marketing delle aziende della moda;
  • diritto e pratica commerciale;
  • diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva;
  • diritto e tecniche amministrative.

Come si può vedere, alcune discipline sono molto particolari e settoriali (legislazione sanitaria e marketing delle aziende della moda, per esempio), e questo si deve all’indirizzo dell’istituto in cui è possibile insegnare diritto, nel quale risultano appunto indirizzi di studi legati a questi ambiti.

Insegnare con la laurea in giurisprudenza: istituti superiori e indirizzi di studio

Per quanto riguarda gli istituti superiori nei quali è possibile insegnare con una laurea in giurisprudenza le materie che abbiamo elencato, gli indirizzi di studi previsti sono i seguenti:

  • liceo delle scienze umane;
  • liceo delle scienze umane, opzione economico-sociale;
  • liceo sportivo;
  • istituto tecnico, settori economico, tecnologico;
  • istituto tecnico, settore economico, indirizzo amministrazione. finanza e marketing, articolazione amministrazione, finanza e marketing;
  • istituto tecnico, settore economico, indirizzo amministrazione. finanza e marketing, articolazione relazioni internazionali per il marketing;
  • istituto tecnico, settore economico, indirizzo amministrazione. finanza e marketing, articolazione sistemi informativi aziendali;
  • istituto tecnico, settore economico, indirizzo turismo;
  • istituto tecnico, settore tecnologico indirizzo trasporti e logistica – istituto, settore tecnologico, indirizzo chimica, materiali e biotecnologie, articolazione biotecnologie sanitarie;
  • istituto tecnico, settore tecnologico, indirizzo sistema moda;
  • istituto professionale, settori servizi, industria e artigianato – istituto professionale, settore servizi, indirizzo servizi sociosanitari;
  • istituto professionale, settore servizi, indirizzo servizi sociosanitari, articolazioni arti ausiliarie delle professioni sanitarie ottico, odontotecnico;
  • istituto professionale, settore servizi, indirizzo servizi commerciali;
  • istituto professionale, settore servizi, indirizzo servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera;
  • istituto professionale, settore servizi, indirizzo servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera – opzione prodotti dolciari artigianali e industriali.

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