“La FIAT finanzia la FIGC! Ricordate quando la Juve perse l’ultimo scudetto?”

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Il noto scrittore napoletano mette in evidenza alcuni dati ed eventi che non lasciano spazio ad altre interpretazioni.

Angelo Forgione, giornalista e scrittore, attraverso i suoi profili social, evidenzia: “L’ultima volta in cui la Juventus ha perso lo scudetto facendosi rimontare è stato nel 2000, allorché a tre giornate dal termine aveva 5 punti di vantaggio sulla Lazio. I biancocelesti superarono i bianconeri all’ultima giornata, quella del famoso nubifragio di Perugia, dove la Juve perse partita e tricolore. Arbitro dell’incontro, Pierluigi #Collina, oggetto delle critiche juventine per aver atteso la fine del temporale e per non aver rinviato la prosecuzione dell’incontro.

Chi era più potente tra la Juventus e la Lazio? Ma la Lazio, certamente. Strano a dirsi ma è così. Gianni #Agnelli, di fronte al talmente anomalo potentato biancoceleste, alzò bandiera bianca: «Cragnotti può spendere cifre che noi non possiamo permetterci».

Il patron della Roma, Franco Sensi, per rincorrere i cugini e vincere lo scudetto successivo, indebitò fortemente il club, che ancora oggi sconta una zavorra bancaria, quantunque salvato dal fallimento. Come la #Lazio di Cragnotti, che crollò definitivamente nel 2004, piombando nel buco di bilancio che creò spendendo 800 miliardi di vecchie lire sul mercato in dieci anni di creatività finanziaria, pur di vincere in Italia e in Europa.

Restarono a contendersi il potere Juventus, Milan e Inter, e venne Calciopoli, il metodo solo parzialmente scoperchiato con cui le tre squadre condizionavano le designazioni arbitrali. Pagò unicamente la Juve, e il perché va ricercato nella scomparsa di Gianni Agnelli prima e di Umberto Agnelli poi. Per l’Inter nessun processo, anche se lo avrebbe meritato al pari dei torinesi. Lievi sanzioni sportive per il Milan, i cui dirigenti colloquiavano serenamente con l’arbitro Collina, il quale, avviato a fine carriera, firmò un contratto pubblicitario da 1 milione di euro con Opel, allora sponsor del Milan. Insomma, se Collina ammiccava a qualcuno lo faceva al Milan di #Berlusconi e #Galliani.

La bufera Calciopoli passò con l’euforia collettiva della vittoria del Mondiale in Germania, e la Juve tornò dalla Serie B alla A, ma sembrò non essere più la stessa con Giovanni Cobolli Gigli e Jean-Claud Blanc, uomini degli Elkann. Il club, in crisi di identità e risultati, tornò ad essere guidato da un Agnelli, Andrea, che ostentò la numerazione degli scudetti sul campo e minacciò tutto e tutti, compreso la FIGC, di un maxi-risarcimento danni di circa 444 milioni di euro per la diversità di trattamento tra Juventus e Inter. Fatto sta che tra i top sponsor della FIGC, improvvisamente, si inserì la FIAT, con un accordo di 12 milioni in 4 anni, in vista degli Europei del 2012 in Polonia e Ucraina e dei Mondiali del 2014 in Brasile, paesi dove la casa torinese aveva interessi rilevanti. E pazienza che il gruppo Exor, azionista di Fiat e Juventus, holding finanziaria della famiglia Agnelli capeggiata da John Elkann, con il cugino Andrea nel C.d.A., da una parte ritenesse la FIGC colpevole di un danno e dall’altra la finanziasse.

Tutto coincise col ritorno al vertice della Vecchia Signora, macchiato da forti polemiche sugli arbitri, pagati dalla FIGC, pagata dalla FIAT. Polemiche esplose soprattutto dopo un gol non assegnato al Milan nel match-scudetto del Meazza del febbraio 2012 terminato sul risultato di 1 a 1. Al 25° del primo tempo, sull’1 a 0 per i rossoneri, l’arbitro Tagliavento e il guardalinee Romagnoli avevano giudicato in campo un pallone di mezzo metro oltre la linea di porta nel momento in cui il portiere Buffon aveva ricacciato fuori un tiro di Muntari.

Quando il contratto FIGC-FIAT scadde scoppiarono improvvise polemiche, guarda un po’, tra John Elkann e il CT della Nazionale Antonio Conte, ex tecnico juventino, accusato di aver provocato danni fisici allo juventino Marchisio coi suoi metodi di allenamento. I veleni finirono, guarda un po’, non appena fu siglato il rinnovo del contratto di sponsorizzazione tra la FIGC e la FIAT. E niente più minacce di risarcimento danni alla Juventus ma solo la prosecuzione del più grande conflitto di interesse che potesse mai esserci. E ancor lo si tollera.

Juve padrona in Italia e Juve avvelenata in Europa, a Madrid, dove Andrea Agnelli, a 18 anni di distanza dal nubifragio di Perugia, ha chiesto la testa del nemico Pierluigi Collina, ora designatore arbitrale UEFA. Poi ci ha pensato Orsato a far tornare il sorriso in casa Agnelli e le polemiche, sempre le stesse”.

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