giovedì 30 marzo 2017
C’è un lungo elenco di immobili e conti correnti della famiglia Tulliani nell’ordinanza di sequestro del giudice Simonetta D’Alessandro. Un patrimonio immobiliare cresciuto man mano che arrivavano i milioni dagli affari con il manager del gioco Francesco Corallo, non proprio un sistema raffinato di nascondere il denaro. Non erano solo case realmente abitate da Elisabetta Tulliani e Gianfranco Fini, oltre che dal cognato Giancarlo, ma anche messe a reddito, non di rado a nero. Come la macelleria halal Marconi in via Garbasso, a Roma, che fruttava alla proprietaria 1.400 euro al mese puliti puliti. In una casa in via Sardegna invece c’era un’inquilina, sempre a nero, funzionaria dell’ambasciata tedesca che pagava 2333 euro al mese di affitto. Di questi e altri introiti i finanzieri non avrebbero trovato traccia nelle dichiarazioni dei redditi degl indagati.
Niente immobili invece per l’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini. Dal suo conto corrente del Banco di Napoli nel 2014 ha prelevato un milione di euro, poi trasferito sul conto al Monte dei paschi di Siena. Quel denaro è stato poi investito da Fini in tre assicurazioni sulla vita: c’è una “proposta di polizza” da 95 mila euro datata 2 luglio e nello stesso giorno due polizze da 450 mila euro con le due figlie Carolina e Martina riportate come beneficiarie.
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