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L’Agenzia delle Entrate riconosce la detrazione del 19% per tutti i costi inerenti alla scuola, come viaggi scolastici, mensa, assicurazione, teatro, ecc.

Dall’anno prossimo le famiglie potranno scalare dalle tasse non solo la retta pagata alla scuola per la frequenza dei figli, ma anche tutti gli altri servizi integrativi connessi all’istruzione come i costi per le gite scolastiche, per l’assicurazione della scuola e ogni altro contributo scolastico finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa (ad esempio corsi di lingua, teatro) deliberato dagli organi d’istituto. Su tali spese spetta quindi la detrazione del 19%. Se i soldi vengono versati direttamente alla scuola, il contribuente che intende usufruire dell’agevolazione fiscale non dovrà presentare al Caf o al proprio commercialista la copia della delibera scolastica che ha disposto tali versamenti; viceversa, se la famiglia deve pagare la somma a un soggetto esterno all’istituto scolastico, come l’agenzia viaggi, dovrà munirsi della suddetta delibera.

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Spese scolastiche, gita e mensa: quali detrazioni fiscali?

Lo sai che? Pubblicato il 5 aprile 2017

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Spese scolastiche, gita e mensa: quali detrazioni fiscali?

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L’Agenzia delle Entrate riconosce la detrazione del 19% per tutti i costi inerenti alla scuola, come viaggi scolastici, mensa, assicurazione, teatro, ecc.

Dall’anno prossimo le famiglie potranno scalare dalle tasse non solo la retta pagata alla scuola per la frequenza dei figli, ma anche tutti gli altri servizi integrativi connessi all’istruzione come i costi per le gite scolastiche, per l’assicurazione della scuola e ogni altro contributo scolastico finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa (ad esempio corsi di lingua, teatro) deliberato dagli organi d’istituto. Su tali spese spetta quindi la detrazione del 19%. Se i soldi vengono versati direttamente alla scuola, il contribuente che intende usufruire dell’agevolazione fiscale non dovrà presentare al Caf o al proprio commercialista la copia della delibera scolastica che ha disposto tali versamenti; viceversa, se la famiglia deve pagare la somma a un soggetto esterno all’istituto scolastico, come l’agenzia viaggi, dovrà munirsi della suddetta delibera.

A prevederlo è una circolare dell’Agenzia delle Entrate [1]: nel provvedimento viene espressamente chiarito che, dal prossimo modello 730, nella detrazione del 19% per le spese di istruzione dei figli rientrano anche i costi per le gite, per l’assicurazione della scuola e ogni altro contributo per servizi integrativi pre e post scuola. Ma procediamo con ordine e vediamo come ottenere lo sconto fiscale.

Spese per la scuola: cosa detrarre dalle tasse

La detrazione del 19% spetta sulletasse (ad esempio quelle di iscrizione e di frequenza), sui contributi obbligatori, quelli volontari, nonché sulle erogazioni liberali appositamente deliberati dagli istituti scolastici o dai loro organi e sostenute dal contribuente con la specifica finalità legata alla frequenza scolastica.

La detrazione spetta anche sui soldi spesi per la mensa scolastica e per i servizi scolastici integrativi, come l’assistenza al pasto e il pre/post scuola (anche quando il servizio è reso per il tramite del Comune o di altri soggetti terzi rispetto alla scuola).

Nella detrazione del 19% ricadono infine le spese per gite scolastiche, per l’assicurazione della scuola e ogni altro contributo finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa (ad esempio corsi di lingua, teatro, ecc.) purché deliberato dagli organi d’istituto.

Tali detrazioni spettano a prescindere da quale sia il grado della scuola frequentata dal figlio: pertanto si può ottenere della detrazione fiscale su mense, gite scolastiche ecc, per scuole dell’infanzia (scuole materne), primarie e secondarie di primo grado (scuole elementari e medie), secondarie di secondo grado (scuola superiore) sia statali che paritarie private e/o degli enti locali.

La detrazione non spetta per le spese relative all’acquisto di materiale di cancelleria e di testi scolastici o per il servizio di trasporto scolastico (bus).

Come detrarre dalle tasse gite e mensa scolastica

La detrazione fiscale è del 19% ma il tetto massimo che si può scorporare dalle tasse è di 564 euro annui per ciascun figlio.

Se la famiglia ha più figli è necessario compilare più righi con l’indicazione della relativa spesa sostenuta con riferimento a ciascun alunno.

Documenti

Se la famiglia versa i soldi per le spese scolastiche direttamente alla scuola non deve poi produrre al commercialista o al Caf la copia della delibera scolastica che ha disposto tali versamenti. La delibera va richiesta, invece, nel caso in cui la spesa per il servizio scolastico integrativo non sia sostenuta per il tramite dell’istituto, ma sia pagata direttamente a soggetti terzi (ad es. all’agenzia di viaggio).

La famiglia deve conservare le ricevute o le quietanze di pagamento recanti gli importi sostenuti a titolo di spese scolastiche. Quelle per la mensa scolastica vanno comprovate mediante la ricevuta del bollettino postale o del bonifico bancario intestata al soggetto destinatario del pagamento – sia esso la scuola, il Comune o altro fornitore del servizio – e devono riportare nella causale l’indicazione del servizio mensa, la scuola di frequenza e il nome e cognome dell’alunno.

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Spese scolastiche, gita e mensa: quali detrazioni fiscali?

Lo sai che? Pubblicato il 5 aprile 2017

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L’Agenzia delle Entrate riconosce la detrazione del 19% per tutti i costi inerenti alla scuola, come viaggi scolastici, mensa, assicurazione, teatro, ecc.

Dall’anno prossimo le famiglie potranno scalare dalle tasse non solo la retta pagata alla scuola per la frequenza dei figli, ma anche tutti gli altri servizi integrativi connessi all’istruzione come i costi per le gite scolastiche, per l’assicurazione della scuola e ogni altro contributo scolastico finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa (ad esempio corsi di lingua, teatro) deliberato dagli organi d’istituto. Su tali spese spetta quindi la detrazione del 19%. Se i soldi vengono versati direttamente alla scuola, il contribuente che intende usufruire dell’agevolazione fiscale non dovrà presentare al Caf o al proprio commercialista la copia della delibera scolastica che ha disposto tali versamenti; viceversa, se la famiglia deve pagare la somma a un soggetto esterno all’istituto scolastico, come l’agenzia viaggi, dovrà munirsi della suddetta delibera.

A prevederlo è una circolare dell’Agenzia delle Entrate [1]: nel provvedimento viene espressamente chiarito che, dal prossimo modello 730, nella detrazione del 19% per le spese di istruzione dei figli rientrano anche i costi per le gite, per l’assicurazione della scuola e ogni altro contributo per servizi integrativi pre e post scuola. Ma procediamo con ordine e vediamo come ottenere lo sconto fiscale.

Spese per la scuola: cosa detrarre dalle tasse

La detrazione del 19% spetta sulletasse (ad esempio quelle di iscrizione e di frequenza), sui contributi obbligatori, quelli volontari, nonché sulle erogazioni liberali appositamente deliberati dagli istituti scolastici o dai loro organi e sostenute dal contribuente con la specifica finalità legata alla frequenza scolastica.

La detrazione spetta anche sui soldi spesi per la mensa scolastica e per i servizi scolastici integrativi, come l’assistenza al pasto e il pre/post scuola (anche quando il servizio è reso per il tramite del Comune o di altri soggetti terzi rispetto alla scuola).

Nella detrazione del 19% ricadono infine le spese per gite scolastiche, per l’assicurazione della scuola e ogni altro contributo finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa (ad esempio corsi di lingua, teatro, ecc.) purché deliberato dagli organi d’istituto.

Tali detrazioni spettano a prescindere da quale sia il grado della scuola frequentata dal figlio: pertanto si può ottenere della detrazione fiscale su mense, gite scolastiche ecc, per scuole dell’infanzia (scuole materne), primarie e secondarie di primo grado (scuole elementari e medie), secondarie di secondo grado (scuola superiore) sia statali che paritarie private e/o degli enti locali.

La detrazione non spetta per le spese relative all’acquisto di materiale di cancelleria e di testi scolastici o per il servizio di trasporto scolastico (bus).

Come detrarre dalle tasse gite e mensa scolastica

La detrazione fiscale è del 19% ma il tetto massimo che si può scorporare dalle tasse è di 564 euro annui per ciascun figlio.

Se la famiglia ha più figli è necessario compilare più righi con l’indicazione della relativa spesa sostenuta con riferimento a ciascun alunno.

Documenti

Se la famiglia versa i soldi per le spese scolastiche direttamente alla scuola non deve poi produrre al commercialista o al Caf la copia della delibera scolastica che ha disposto tali versamenti. La delibera va richiesta, invece, nel caso in cui la spesa per il servizio scolastico integrativo non sia sostenuta per il tramite dell’istituto, ma sia pagata direttamente a soggetti terzi (ad es. all’agenzia di viaggio).

La famiglia deve conservare le ricevute o le quietanze di pagamento recanti gli importi sostenuti a titolo di spese scolastiche. Quelle per la mensa scolastica vanno comprovate mediante la ricevuta del bollettino postale o del bonifico bancario intestata al soggetto destinatario del pagamento – sia esso la scuola, il Comune o altro fornitore del servizio – e devono riportare nella causale l’indicazione del servizio mensa, la scuola di frequenza e il nome e cognome dell’alunno.

Documentazione da controllare e conservare 
 

Tipologia Documenti
Spese di frequenza scolastica
1-   ricevute o quietanze di pagamento recanti gli importi sostenuti a tale titolo nel corso del 20162-   per le spese sostenute per la mensa scolastica:

a)  ricevuta del bollettino postale o del bonifico bancario intestata al soggetto destinatario del pagamento con riportata nella causale l’indicazione del servizio mensa, la scuola di frequenza e il nome e cognome dell’alunno

b)   qualora il pagamento sia stato effettuato in contanti, con altre modalità di pagamento o con l’acquisto di buoni in formato sia cartaceo sia elettronico, attestazione del soggetto che ha ricevuto il pagamento o della scuola che certifichi l’ammontare della spesa sostenuta nell’anno e i dati dell’alunno o studente. 

Spese per gite scolastiche, assicurazione della scuola e altri contributi scolastici finalizzati all’ampliamento dell’offerta formativa (ad esempio corsi di lingua, teatro)
–   ricevute o quietanze di pagamento recanti gli importi sostenuti a tale titolo nel corso del 2016 e i dati dell’alunno o studente-   qualora il pagamento sia stato effettuato nei confronti di soggetti terzi attestazione dell’istituto scolastico dalla quale si rilevi la delibera di approvazione e i dati dell’alunno o studente.

note

[1] Circolare n. 7/E/2017 congiunta di agenzia delle Entrate e Consulta nazionale dei Caf

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