Un ragazzo indiano ha pedalato per 10.000 km dall’India alla Svezia nel 1977 per sposare la sua amata

Nel 1977, un uomo indiano di nome P. K. Mahanandia pedalò per 10.000 km dall’India alla Svezia per sposare una donna svedese di nome Charlotte Von Schedvin. Ha venduto tutto ciò che aveva per comprare una bici usata per il suo viaggio di 10.000 miglia.

Poi si sono sposati:

Ben presto, furono genitori di un ragazzo e di una ragazza:

È di nuovo la famiglia al completo, dopo qualche anno:

Ora è la coppia, e sì, sono ancora sposati! 🙂

Una foto ancora più carina della coppia:

Sicuramente una delle migliori storie d’amore di tutti i tempi, almeno per me.

Complimenti a Mahanandia per averti mostrato gli estremi che puoi raggiungere con l’amore della tua vita.

Dio benedica questa coppia!

Perché i nomi delle unità di Windows iniziano con C, D ed E? Perché non ci sono le unità A e B?

Non so quanti anni hai, ma se hai fatto questa domanda non avrai sicuramente più di 25 anni..

Se avessi avuto qualche anno in più, sicuramente avresti saputo che le lettere A e B sono esistite e rappresentevano rispettivamente la prima e seconda unità dedicate ai vecchi floppy disk, nei loro vari formati nel corso degli anni:

Infatti inizialmente l’hard disk non esisteva su un classico personal computer, o avevi il dischetto di avvio oppure del computer non ne potevi fare nulla (forse appoggiare qualche vaso…).

Successivamente, con l’avvento di Windows, iniziarono a circolare i primi computer con l’hard disk con lettera di unità C, che era la prima dopo la A e la B.

Poi sappiamo tutti che fine hanno fatto i floppy, ma per mantenere la dicitura non si è ripartiti da A per l’hard disk ma si è sempre mantenuta la lettera C.

Tutte le altre lettere succesive sono una logica conseguenza..

Racconti balle

LA GIORGIA MELONI CHE ORA ALZA LE ACCISE SUL DIESEL È LA STESSA CHE NEL 2019 SI INDIGNAVA CONTRO IL FISCO PER LE TASSE TROPPO ALTE ALLE POMPE?

ALLORA, LA DUCETTA REALIZZÒ UN VIDEO IN CUI, IN MEZZO ALLE SOLITE FACCETTE, FACEVA I CONTI E CHIEDEVA DI RIDURRE LE ACCISE: “SU CINQUANTA EURO, TRENTACINQUE VANNO ALLO STATO TRA IVA E LE FAMOSE ACCISE SULLA BENZINA”… UNA STANGATA DA 3 MILIARDI PER AUTOMOBILISTI E CAMIONISTI

L’azzardo vale tre miliardi. Tre miliardi e cento milioni per la precisione, quantomai necessari per un governo che affanna nella ricerca delle coperture per la legge di bilancio.

Ma la decisione di riallineare le accise sul diesel a quelle, più alte, della benzina, e quindi di aumentarle, contempla anche un seconda conseguenza, questa volta tutt’altro che conveniente per Giorgia Meloni: la sconfessione di convinzioni e promesse.

Perché un intervento sulle accise era sì previsto, ma in ben altra direzione. “Noi pretendiamo che le accise vengano progressivamente abolite”, disse la premier in un video, realizzato nel 2019, che la ritraeva a bordo di una macchina in una stazione di rifornimento.

Il dietrofront affiora nel Piano strutturale di bilancio 2025-2029, il documento che inquadra la politica economica dei prossimi anni. Non c’è solo la correzione dei conti da fare. Per spalmare l’aggiustamento su 7 anni, invece che su quattro, l’Italia dovrà fare anche le riforme.

Tra le priorità indicate nel Psb c’è l’accelerazione dell’attuazione della riforma fiscale. E tra le indicazioni operative di questa volontà compare il riordino delle spese fiscali, le cosiddette tax expenditures. Il faro è puntato su “determinati ambiti di tassazione”. Ed è in questo passaggio che si fa riferimento all’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina.

Il riallineamento implica un’equiparazione delle aliquote delle accise che oggi hanno un peso diverso. In pratica si punta a riportarle entrambe sullo stesso livello. L’accisa altro non è che un’imposta fissa inclusa nel prezzo del carburante che si paga quando si fa rifornimento dal benzinaio. Quella sulla benzina è pari a circa 73 centesimi su un litro di carburante, mentre quella sul diesel (noto anche come gasolio) è di circa 62 centesimi.

L’aumento delle accise sul diesel andrebbe a ricadere sui possessori di auto a gasolio, ma soprattutto sul settore dell’autotrasporto, dove questa tipologia di carburante è più utilizzata. Le associazioni dei consumatori hanno già calcolato l’impatto della misura: “Si rischia una stangata da 3,1 miliardi sugli automobilisti”, denuncia Assoutenti

Nel video del 2019, la leader di Fratelli d’Italia faceva i conti sul peso delle accise: “Su cinquanta euro, quindici vanno alla benzina e al benzinaio, mentre trentacinque vanno allo Stato tra Iva e le famose accise sulla benzina”. Disse che era “una vergogna” e che Fratelli d’Italia non solo chiedeva di non aumentare le accise, ma anche di ridurle progressivamente

Gennaio 2023. Il governo Meloni non rinnova il taglio delle accise deciso dal governo Draghi. Nuovo video, questa volta da Palazzo Chigi. “Sono ancora convinta che sarebbe ottima cosa tagliare le accise sulla benzina, il punto è che si fanno i conti con la realtà con la quale ci si misura”. Poi una nuova promessa: “Sono convinta che prima o poi riusciremo a fare un taglio strutturale delle accise”. Intanto le accise vanno su.

(da agenzie)