Stop ai furbetti in Parlamento: impronte digitali per chi vota in aula

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Stop ai furbetti in Parlamento: impronte digitali per chi vota in aula

di Mattia Fantinati

Ricordate quando la capogruppo di Forza Italia al Senato Anna Maria Bernini è stata pizzicata a votare per la sua vicina, Licia Ronzulli, durante la votazione segreta per la ratifica di due trattati internazionale? Un vergognoso caso di “pianista”, che votava al posto di un altro, senza averne diritto. La Bernini suonava la musica stonata e steccava. Proprio per questo, oggi lancio il mio appello ai presidenti Casellati e Fico per portare avanti una battaglia contro i “furbetti del Parlamento”. Quelli che, approfittando del fatto che la registrazione delle impronte digitali sia facoltativa e non obbligatoria, aggirano le regole e votano per gli altri. Come non è tollerabile che i soldi dei contribuenti vengano sprecati dai “furbetti del cartellino”, così dobbiamo assicurarci che anche i politici non imbroglino. Perchè i politici per primi devono dare l’esempio: prima di chiedere le impronte digitali ai dipendenti pubblici, dobbiamo pretendere che anche i politici diano i loro dati biometrici.

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È importante, dunque, che abbiamo approvato il ddl Concretezza, un disegno legge che dice basta ai “furbetti del cartellino”, imponendo l’utilizzo di sistemi biometrici per valutare la presenza dei dipendenti pubblici. Ma sarebbe altrettanto importante che questi strumenti biometrici, già previsti alla Camera e al Senato, diventassero obbligatori per i parlamentari. Il problema non è solo tecnico, ma politico. Come possono fare gli interessi dei cittadini persone che violano le più elementari regole procedurali per falsificare il? Nel caso dei politici di Forza Italia, poi, si tratta di quei personaggi che ci prendono in giro perché per noi l’onestà sarebbe un valore. Che ci chiamano giustizialisti, perché chiediamo giustizia. Ma la verità è che loro si approfittano del loro ruolo per imbrogliare i cittadini. Io spero che i cittadini votino per politici puliti sempre di più, e che mandino in pensione i personaggi come la Bernini. Ma in attesa che questa rivoluzione si compia, è necessario implementare strumenti biometrici per mettere fuori gioco questi furbetti. Questo è il mio appello. Basta furbi. L’Italia ha bisogno di onestà.

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