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“Incapace”, “Dovrai scappare di notte”, “Pagliaccio”, “Sei uno schifoso”, “Sei una m**da”. Tra i più duri: “Mattarella se non togli Conte vi veniamo a prendere a casa e vi impicchiamo”. È un’ondata di insulti e gravi minacce quella che sta travolgendo adesso Giuseppe Conte.
Un’ondata che arriva a seguito degli attacchi partiti stamani e ieri notte dopo la conferenza. Attacchi duri, pesanti. Grazie ai quali la “soldataglia” si è messa in moto, arrivando persino a minacciare la forca per il Presidente del Consiglio e quello della Repubblica.
Ecco, voi che state insultando e minacciando, lasciatevelo dire senza peli sulla lingua: siete una penosa minoranza. Una grottesca, informe piccola massa di ancor più piccoli individui incapaci di ragionare. E per di più anche codardi. Perché la maggioranza degli italiani, oggi, è con quest’uomo qui. Un uomo a cui possiamo dire tutto, ma non che non si stia adoperando per l’emergenza. Un uomo che, volenti o nolenti, veniva dal niente, politicamente. Ma che si è ritrovato a dover aver a che fare con una crisi senza precedenti, epocale. Che sta gestendo con qualcosa che a voi manca: intelligenza, empatia, coraggio.
E questo noi, noi che siamo la maggioranza degli italiani, lo riconosciamo. Lo apprezziamo. E ce ne ricorderemo quando tutto questo sarà finito.
Di voi, invece, piccoli esseri senza spina dorsale, non si ricorderà nessuno.
Se non il giudice che vi farà passare la voglia di invocare la forca per il Presidente del Consiglio e per quello della Repubblica.
Leonardo Cecchi